Sankalpa

SANKALPA, L'INTENZIONE

PRIMA DI TUTTO, È UN'INTENZIONE
POI UN COMPORTAMENTO
POI UN'ABITUDINE
POI UNA PRATICA
POI UNA SECONDA NATURA
POI È SEMPLICEMENTE CHI SEI

 

In sanscrito San è la verità più alta e Kalpa significa promessa o voto: Sankalpa è dunque un proposito, un impegno, una promessa, un'intenzione. E’ una affermazione positiva che porta luce ed indirizza il cammino della propria vita. Il concetto di sankalpa era già presente nei primi testi filosofici della tradizione yoga, i Veda e le Upanishad, ed inoltre il valore della ripetizione sulla mente, per placarla ed indirizzarla, è riconosciuto in tutti i tempi ed in ogni filosofia e religione. Nei Veda in particolare è sottolineato come siamo noi a creare il nostro mondo tramite la mente: formulare un Sankalpa e ripeterlo con convinzione ci rende in grado di plasmarlo in positivo. Grazie al maestro Satyananda il sankalpa è tornato ad assumere un ruolo importante nella pratica yoga contemporanea, specialmente nella pratica del rilassamento guidato ideata dal Maestro, lo Yoga Nidra.

“Il suo effetto è di risvegliare la forza di volontà interiore unendo la consapevolezza cosciente con le forze inconsce che giacciono dormienti. Prende la forma di una frase o frase breve, espressa in modo chiaro e conciso, usando la stessa formulazione ogni volta, per determinare un cambiamento positivo nella propria vita.”
Swami Saraswati

 

 

 

Un sankalpa va pronunciato con il convincimento di poter realizzare concretamente l'idea che si forma nella mente, in modo che prenda dimora nel cuore, rinforzandosi e divenendo realtà. È una tecnica molto simile alla ripetizione del mantra usata per rimodellare positivamente il proprio approccio alla vita, rimuovendo blocchi negativi all'interno della mente e indirizzando i propri pensieri in modo che possano influenzare i futuri comportamenti, azioni, scelte e dunque, nel lungo periodo, anche la propria personalità e la direzione del proprio futuro.

CAMBIARE LA PROPRIA VITA
Quante volte abbiamo fatto dei buoni propositi? Il primo giorno dell’anno, per il proprio compleanno, ogni domenica sera… o quando la vita ci impone un cambiamento. Quante volte ha funzionato? La trasformazione non è mai una impresa facile e ci troviamo spesso a pensare: “se solo fossi…”, se solo accadesse questo…, se avessi questo…”. Così rimandiamo a quando sarà tutto perfetto per poter cambiare più facilmente. Per un vero cambiamento occorre consapevolezza, determinazione e sopratutto costanza. E’ più facile trasferirsi dall’altra parte del mondo che cambiare quelle brutte abitudini così ben radicate in noi, ma così facili e confortevoli. E più ci proviamo e falliamo, più ci scoraggiamo e ci sembra difficile.

A nostra parziale discolpa possiamo dire che talvolta le condizioni ambientali non ci sono proprio di aiuto: la nostra vita frenetica, il fatto di vivere in una giungla piuttosto inospitale e decisamente competitiva non ci aiuta certamente. Ma noi possiamo essere migliori di così, lo sappiamo molto bene e trovare alibi per non cambiare è solo mentire a noi stessi, e trovarci ad essere ancor più infelici per averlo fatto. Inoltre le nostre condizioni ambientali non cambieranno se prima non cambieremo noi, se prima non lavoreremo sulla nostra coscienza e la nostra percezione della realtà: è dunque proprio inutile aspettare.

"Le condizioni in cui gli uomini vivono sulla terra sono il risultato del loro stato di coscienza. Voler cambiare le condizioni senza cambiare la coscienza è una vana chimera."
Mère - Ernest Holmes

 

 

 

Il desiderio di migliorare la nostra vita spesso fallisce perché si posa su ciò che ci manca o su cosa vorremmo essere; inoltre se esprimiamo un’intenzione con l’intelletto raramente ci porterà ad un risultato: lo confonderemo facilmente con un obiettivo, concetto tanto caro a noi occidentali e dal quale difficilmente riusciamo a svincolarci, ma sarà solo un'ulteriore fonte di stress, una prova di performance che difficilmente porterà a qualcosa. Un sankalpa ci può aiutare: è un voto, una promessa, una regola, e non rappresenta quindi un obiettivo, qualcosa che si può raggiungere con la volontà, con la forza, con una strategia o un piano d’azione. E' un concetto più profondo, poiché non è condizionato da fattori esterni e non ha niente a che fare con oggetti materiali che soddisfino il nostro ego. E non ammette scuse o mezze verità. Un sankalpa è semplicemente un'idea, un convincimento che nasce nel nostro cuore o nella nostra mente e che decidiamo di voler portare avanti ogni giorno nella pratica e nella vita grazie alla convinzione. E’ un'intenzione ripetuta che diviene un potente mezzo di trasformazione fisica, mentale, emotiva e spirituale. Sankalpa è una pietra miliare che sostiene la nostra verità più alta. Fondamentale, come sempre nelle cose importanti della vita, è non avere fretta: le formule magiche e facili funzionano solo nelle fiabe. Se si avrà fiducia nel proprio sankalpa, e sopratutto in sé stessi, questa straordinaria pratica porterà lentamente al cambiamento desiderato.

QUANDO USARE UN SANKALPA

Sempre quando se ne sente l’esigenza. Durante la meditazione (si usa spesso nello yoga Nidra). Satyananda sostenne che se pronunciamo un Sankalpa in un momento di calma e serenità il proposito potrà penetrare più a fondo, fino alla radice della nostra anima, imprimersi e svilupparsi più velocemente nel nostro cuore. Per questo durante una lezione di Yoga Nidra l’insegnante invita i praticanti ad esprimere un'intenzione. Può essere ripetuto prima della pratica yoga o essere usato come un mantra durante Pranayama. Al mattino appena svegli per cominciare bene al giornata e regalarsi cinque minuti per sé stessi. In questo momento la mente è ricettiva e non ha ancora cominciato la sua corsa: sarà così più facile identificare il proprio profondo desiderio per la giornata, il senso ed il cammino da seguire per ottenere la vita che vogliamo. La sera a fine giornata poiché addormentarsi con un pensiero positivo farà lavorare l’inconscio durante la notte verso la direzione che vogliamo prendere. Seguire la strada del proprio Sankalpa durante il giorno aiuta a creare la vita che si desidera davvero poiché sarà più difficile lasciarsi distrarre dalle proprie vere intenzioni. Si può creare un promemoria sullo schermo del computer, telefono o orologio, usare dei post-it, e ripeterlo a voce alta o silenziosamente durante la giornata soprattutto quando si sente che si sta per essere travolti da qualcosa, da qualcuno o da sé stessi. E' utile prendersi qualche minuto di silenzio durante la giornata per ripetere il proprio sankalpa per mantenere viva l’attenzione; infatti quando la mente ha una direzione da seguire sarà più difficile che vaghi o reagisca al di fuori delle nostre intenzioni. A fine della giornata avremo così un senso di soddisfazione, di gioia e di pace poiché la quantità di cose che porteremo a termine senza procrastinare potrà essere maggiore. Ed anche perché probabilmente avremo vissuto con maggiore presenza e pienezza l'intera giornata.

SANKALPA DURANTE LA PRATICA YOGA

Durante la pratica yoga l’intenzione è generalmente espressa in riferimento a qualcosa che ha a che fare con la pratica stessa. Ad esempio: la volontà di mantenere la mente fluida o di concentrarci sull’ascolto del nostro corpo (senza guardare il vicino per paragonarci a lui!), oppure la volontà di praticare rispettando il limiti del nostro corpo, senza giudizio. Alcuni esempi di Sankalpa per la pratica: Accetto il mio corpo ed i suoi limiti Mi muovo con amore Presto attenzione alla connessione con la terra Accetto le mie paure Mi connetto al mio corpo Dichiareremo il nostro sankalpa mentalmente all’inizio della pratica per poi ripeterlo durante la pratica quante volte riterremo necessario e poi ancora a fine della lezione durante Shavasana. Ciò che impareremo sul tappetino avrà in qualche modo effetto anche sulla nostra vita di tutti i giorni.

COME SCEGLIERE UN SANKALPA

Un Sankalpa deve essere positivo. E’ meglio dire: “Sono coraggioso”, invece di: “non ho paura”. E’ molto importante perché a livello inconscio la mente ha difficoltà ad accettare le negazioni ed invece del concetto di “coraggio” tenderebbe ad assimilare quello di “paura”, con un drammatico ed evidente effetto opposto. Deve inoltre essere affermativo e definitivo, cioè evitare le frasi ipotetiche, ovvero i “se”, ed i “ma” che ci piacciono tanto per giustificarci. Infine deve essere espresso con un verbo al presente: la nostra intenzione deve infatti coincidere con l’adesso, come se fosse già compiuta, e quindi come se fosse una caratteristica già acquisita. Deve quindi essere una dichiarazione chiara, semplice e fattibile, il più positiva ed aperta possibile. Ad esempio se il desiderio è questo: “Vorrei smettere di avere attacchi d’ira”, è da formularsi in questo modo: “Sono consapevole e calmo”. Occorre inoltre cercare di esprimere un sankalpa in armonia con quello che si sente, in modo da creare nell’universo le giuste vibrazioni affinché l’intenzione diventi reale. Se non si sa cosa scegliere è possibile sedersi tranquilli e in uno stato meditativo cercare di comprendere in quale direzione si desidera che vada la propria vita, osservandosi ed ascoltandosi profondamente con sincerità, amore e compassione: la frase arriverà da sé.

ATTENZIONE! La tradizione dello yoga prevede che il sankalpa venga mantenuto assolutamente segreto. Alcuni esempi di sankalpa e esempi le pietre che li supportano:

sono felice - agata rossa

amo la vita - corniola

sono capace - occhio di tigre

sono coraggioso - eliotropio

sono libero - sodalite

sono calmo - legno pietrificato

ho energia - quarzo citrino

ascolto pienamente - amazzonite

accetto le diversità (non giudico) - fluorite rosa/viola

sono gentile - quarzo rosa

vivo in pace con tutto ciò che mi circonda - agata bianca 

IL BARATTOLO DEI SANKALPA

Puoi scrivere più sankalpa ed usarli quando necessario riponendoli in un barattolo: ogni mattina potere aprine uno per vivere quel sankalpa durante la giornata. Se sentirete che funziona e che è importante per voi lo rimetterete nel barattolo affinché possa aiutarvi ancora, altrimenti potrete eliminarlo ed eventualmente aggiungerne di nuovi.

“Tu sei il tuo desiderio più profondo (Sankalpa)

Il tuo desiderio è la tua intenzione

La tua intenzione è la tua volontà

La tua volontà è la tua azione La tua azione è il tuo destino”

Upanishad